Avviato nel 1821 e proseguito poi nei decenni successivi, questo «libro segreto» – qui proposto per la prima volta in traduzione italiana – consisteva probabilmente in una trentina di fogli fitti di annotazioni autobiografiche, ricordi, riflessioni, norme di comportamento, massime e citazioni che Schopenhauer aveva registrato come ciò che gli stava più a cuore, come una sorta di distillato della propria personale saggezza di vita: le regole di un’arte per conoscere se stessi e, nel contempo, per rendere meno difficile la convivenza con gli altri e l’orientamento nel mondo: «Volere il meno possibile e conoscere il più possibile è stata la massima che ha guidato la mia vita».
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